La Chiesa impari di più la misericordia

Non sono uso a guardare indietro né faccio troppi calcoli sul domani: piuttosto che soppesare e prevedere preferisco, quando e come mi riesce, l’impegno concreto e appassionato di ogni giorno. Detto questo, il passaggio al nuovo anno rappresenta comunque per tutti un momento di bilancio e di rilancio. Qui cerco di farlo gettando uno sguardo al recente cammino della Chiesa italiana, cercando di intravedere gli orizzonti che la attendono e gli obiettivi da raggiungere, a partire dalle sfide che la storia ci presenta.

Negli ultimi anni, la vita della Chiesa è stata positivamente sconvolta dall’elezione di Papa Francesco, della quale sta per compiersi il quinto anniversario. Siamo riconoscenti anzitutto a lui, che con il suo progetto di riforma ha spinto a rimescolare le carte della Chiesa italiana, esortandola a ripensare sempre di più ai motivi che la spingono e le coordinate del suo vivere. Sulla scia del Concilio, ci ha indicato con forza la via della solidarietà con gli ultimi e della condivisione delle vicende umane, per far sì che la testimonianza evangelica sia autentica e non solo di facciata.

Lo scossone è stato e rimane forte, diciamoci la verità. Francesco costringe la Chiesa, nella sua azione pastorale, ad assumere una prospettiva ampia, che la porti a guardare sempre più fuori di se stessa, verso il mondo e i poveri, per mantenere viva la sua identità profonda, segno di quell’amore di Dio per gli uomini che abbiamo appena celebrato nel Natale. … (testo completo)

Il Sole 24 Ore – Editoriali e commenti – 30 dicembre 2017, pag. 8

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