Moderazione. Il bello di porsi dei limiti

Rubrica de “Il Sole 24ore” Abitare le parole / Moderazione – Dal sostantivo moderatio/onis e dal verbo moderari – entrambi con evidente riferimento al latino modus (misura, limite) – la moderazione è un atteggiamento interiore, prima che esteriore, col quale ci si deve porre di fronte alla vita. «Est modus in rebus – afferma Orazio – sunt certi denique fines, quos ultra citraque nequit consistere rectum» (Vi è una misura nelle cose; vi sono determinati confini, al di là e al di qua dei quali non può esservi il giusto», Satire I, 1, vv. 106-107). La moderazione porta a dare una giusta misura alle proprie scelte, alle proprie azioni e ai propri sentimenti, evitando eccessi e sposando la linea della sobrietà, dell’equilibrio e del rispetto delle persone, dell’ambiente e delle cose. Il primo grande storico e oratore dell’età arcaica, Catone il Censore, ammoniva: «Evita ciò che eccede la misura e ricordati di accontentarti del poco: più sicura è la nave trasportata da una corrente moderata». Senza che ciò venga inteso come rinunzia all’azione o a una vita vissuta in pienezza e con passione.
Proprio perché frutto di faticosa ed esigente vigilanza su se stessi, la mancanza di moderazione tende spesso a segnare in maniera evidente la storia, a qualsiasi livello. Quanti controesempi! Il linguaggio eccessivo che pervade il mondo dei social; il comportamento, oltre i limiti, di politici che amministrano (o dovrebbero amministrare) il nostro tempo e promuovere progetti sensati; l’eccesso di potere sulle coscienze, talvolta esercitato dietro il paravento del sacro; gli ingiustificati e ostentati stili di vita! Tutte manifestazioni del diffuso rifiuto della moderazione. Sembra proprio che la specie umana sia più propensa a comportamenti eccessivi e compulsivi che a stili di vita moderati. Insomma, si fa meno fatica a cedere agli eccessi (nel cibo, nel bere, nel consumo del tempo libero…) che a scegliere comportamenti improntati alla moderazione.
Negli anni Ottanta il concetto di moderazione è stato introdotto in maniera esplicita in riferimento all’economia per descrivere un fenomeno particolare. Epoca di “grande moderazione” infatti è stato considerato un periodo segnato da calma apparente. Al di là di questa, però, i più avveduti registravano mutamenti (economici) negativi, lievi ma inesorabili. Tutto però stava avvenendo – ecco la “grande moderazione” – in modo tale da dare alla collettività il tempo di reagire in modo misurato, equilibrato e sobrio. Senza eccessi. Con moderazione, appunto.
La moderazione è sempre frutto di scelte coraggiose perché « La grandezza dell’animo non è tanto andare in alto, e andare avanti, quanto saper tenersi al proprio posto e limitarsi» (M. de Montaigne). Certo, non c’è stata moderazione nella scelta descritta nell’episodio biblico che ha avuto come protagonisti negativi Adamo ed Eva. C’è mancanza di moderazione quando si trasforma la partecipazione carica di passione alla vita pubblica in “tifo” per un gruppo (politico, sportivo, religioso, eccetera) o per un’idea, ignorando che «le virtù esercitate senza m oderazione e misura devono essere considerate vizi» (San Girolamo).

Moderazione. Il bello di porsi dei limiti

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