La «ricostruzione» italiana. Il modello e l’esempio di Alcide De Gasperi

Pieve Tesino, 18 agosto 2015 – Lectio degasperiana

Porgo un saluto sincero a tutti voi, che avete voluto impreziosire quest’appuntamento annuale con la vostra presenza: saluto i familiari di Alcide De Gasperi, i numerosi cittadini, i rappresentanti delle Istituzioni – le Amministrazioni, la Provincia di Trento e il Parlamento – e il caro Arcivescovo di questa Chiesa.

Quando, a nome della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, il prof. Giuseppe Tognon mi ha proposto la Lectio su De Gasperi sono subito stato tentato di rispondere di no; mi ha trattenuto dal rifiutare il pensiero che non è mai giusto sprecare occasioni di confronto e di riflessione, specie in un tempo come il nostro, tutt’altro che incline al confronto e alla riflessione; non mi dispiaceva nemmeno il desiderio di poter rendere onore, come figlio di un antico militante democristiano nella terra di Giuseppe Di Vittorio e come Vescovo, a un cristiano così libero e coraggioso come è stato Alcide De Gasperi.

Se potete dunque perdonare la mia audacia, a maggior ragione vi chiedo di accogliere con benevolenza, sotto il nome di De Gasperi, le cose che porto nel cuore e che spero possano aiutarci   a recuperare fiducia nella fede e nella politica, che è quello di cui parlerò oggi. Abbiamo bisogno di entrambe, sempre di più. Senza politica si muore. Le società si disgregherebbero e la prepotenza umana dilagherebbe. Nessuno ha inventato ancora un sostituto delle istituzioni politiche, del diritto, della democrazia. Le società hanno bisogno di essere governate; da cristiani e da cittadini consapevoli, dobbiamo aggiungere che dovrebbero essere governate prima di tutto secondo giustizia. …

» Pieve Tesino, Lectio degasperiana, 18 agosto 2015 (testo completo .pdf)

 

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