Il valore della parità

  1. A proposito di libertà educativa

Il Rapporto di quest’anno del Centro Studi per la Scuola Cattolica reca un titolo sul quale vale la pena soffermarsi un attimo con attenzione: Il valore della parità. Il titolo gioca intenzionalmente sull’ambiguità del concetto di valore, interpretabile in termini materiali ed economici oppure in termini più ideali. Credo che sia giusto tenere insieme i due significati del termine, perché non si può ridurre tutto a una questione di soldi, né si può fare solo un discorso teorico sui benefici del pluralismo educativo senza fare i conti con i costi di un tale sistema. Il Rapporto ci consente di tenere uniti i due aspetti, evitando letture unilaterali o parziali. E mi sembra che tra i due versanti del problema debba essere la dimensione ideale a prevalere su quella materiale.

Si sente spesso ripetere che l’esistenza delle scuole paritarie costituisce un grosso risparmio per lo Stato, poiché si tratta di circa un milione di alunni che assolvono regolarmente i loro obblighi scolastici senza gravare che in minima parte sulle casse dello Stato. Ma non è questa l’impostazione che intendo dare alla questione, proprio perché credo che il significato ideale del pluralismo educativo debba prevalere sulla convenienza economica e sarebbe ben triste se alla fine lo Stato dovesse convincersi a sostenere le scuole paritarie solo perché ci guadagna. In realtà sono in gioco valori molto più importanti e fondamentali. … (ROMA-XIX-Rapporto-Scuole-Cattoliche-24-Ottobre-2017)

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