Il male e l’uso che ne fanno certi media

Condanna inequivocabile. Senza “se” e senza “ma”, come si usa sempre più spesso dire. Insomma, nessuna giustificazione per atti accertati e persone sicuramente coinvolte in atti di violenza e sopraffazione. È proprio la chiarezza di queste affermazioni a far emergere lo strabismo di certa comunicazione e la pregiudiziale che, in maniera sempre più frequente, tende a farsi strada nella comunicazione.
Fino a non essere più sufficientemente notata e comunque stigmatizzata. Fino a sopportare che qualcuno scriva (spero senza pensarlo) e di fatto si comporti come se una donna che cammina da sola per strada non fosse una persona, ma una preda sulla quale allungare sguardi volgari e mani violente. La donna insomma portatrice di una colpevole attrazione che solo uno «sguardo vecchio e triste» può sopportare arrampicandosi in improbabili distinzioni tra violenza e violenza, tra soggetti provocati e soggetti che le consumano. … (testo completo)

Il Sole 24 Ore – Editoriali e commenti – 23 settembre 2017 – pag. 8

 

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