I giovani, la felicità che non è una App e i gesti di Francesco

La necessità di raggiungere una città periferica, mi ha portato lontano da Roma in giorni in cui avrei preferito rimanervi per vivere da vicino e dall’interno la grande festa che ha visto centomila adolescenti convenire a Roma.
Hanno portato i “confini” al centro. Lo hanno fatto sia perché hanno raggiunto la Capitale da tutte le parti d’Italia sia perché hanno costretto tanti ad accorgersi di loro e della loro voglia di non passare inosservati. Sono venuti nella Capitale nei giorni compresi tra il “compleanno” di Roma e la “Festa della liberazione”.
Tanti adolescenti e giovani, accompagnati dai loro Educatori hanno incontrato il Papa ed hanno vissuto con lui l’esperienza del Giubileo, come i tantissimi adolescenti e giovani che già nel Duemila avevano incontrato Giovanni Paolo II e come quelli che, a Colonia, avevano abbracciato Benedetto. Anche questa volta Francesco ci ha messo del suo per rendere speciale l’incontro con i nostri ragazzi.
Avevo seguito da vicino la preparazione dell’evento attraverso Michele, Gero e i loro collaboratori nel Servizio di Pastorale giovanile CEI. … (testo completo)

Il Sole 24 Ore – Editoriali e commenti / Testimonianze dai confini – 30 aprile 2016 – Pagina 24

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