Evangelii Gaudium: una prospettiva nuova per l’annuncio del Vangelo

Seminario presso l’Università degli studi – Palermo, 28 maggio 2015

  • … alla scuola di Bonhoeffer e di Paolo VI

 

Vorrei coniugare insieme il vostro impegno nell’università e nella ricerca alla luce con quanto Papa Francesco scrive in Evangelii gaudium [EG][1].

Prima di cominciare, però, vorrei fare una considerazione di metodo.

Perché il Papa scrive un documento? Perché ha qualcosa da dire, certo, qualcosa di importante. Ma anche perché pensa che quel documento risponda a una domanda – o a delle domande – che sono nel cuore di chi leggerà, perché sono domande legate ai problemi che viviamo nel nostro tempo.  Le domande che possiamo farci infatti dipendono da come va il mondo e da quello che possiamo decidere di fare nel nostro tempo.

[1] Nell’ottobre del 2012 si è svolta la XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sul tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”. In quell’occasione i vescovi hanno riflettuto e si sono confrontati su 3 ambiti dell’evangelizzazione: la pastorale “ordinaria”, rivolta ai credenti che vivono attivamente la loro fede; la pastorale per le persone battezzate, ma che però non vivono le esigenze del Battesimo (“non praticanti”); la pastorale per i “non credenti”, coloro cioè che non conoscono ancora Gesù Cristo o che lo rifiutano. Alla fine di questo percorso, le conclusioni dei vescovi, come di prassi, sono state affidate al Papa per un suo discernimento definitivo. Il risultato di questo discernimento è proprio l’esortazione EG – pubblicata il 24 novembre 2013 – che, coerentemente con le premesse, affronta il tema dell’annuncio del Vangelo nel mondo attuale.

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» Palermo, 28 maggio 2015

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