Coerenza

Rubrica de “Il Sole 24ore” Abitare le parole / Coerenza – «Credo ciò che dico, faccio ciò che credo», scriveva Victor Hugo per sottolineare la coerenza di cui andava comprensibilmente fiero.
Dal latino cohaerentia – sostantivo derivato dal verbo cohaerère, composto da co (insieme) ed haerère (stare attaccato, essere unito) – la coerenza, in senso stretto, esprime la compattezza e la coesione fisica: si parla di coerenza di un materiale o di una roccia. In senso ampio, la coerenza dice riferimento al comportamento e all’ethos di una persona o di un gruppo. La coerenza finisce così per essere sinonimo di costanza, logicità, armonia, congruenza, concordanza, corrispondenza, consequenzialità rispetto a quanto affermato in precedenza, agli impegni assunti, alle promesse fatte. Non è un caso che nella Sacra Scrittura non esista la parola coerenza. Essa ha il suo equivalente perfetto nella “fedeltà”. Fedeltà “a partire da”, “per” e “in vista di”.
Proprio perché strettamente legata al comportamento e alle scelte di una persona o di un gruppo, la parola coerenza è esposta a tante distorsioni quante sono le possibilità di falsificare la realtà e di tradire le relazioni. Alcuni spacciano la relazione per un valore, a prescindere; per altri rappresenta una scusante buona per tutte le situazioni. Dimenticando che la coerenza non è di per sé concordanza, corrispondenza e consequenzialità con le proprie scelte, con le proprie azioni e con le proprie riflessioni. Per questo va ritenuta assolutamente insignificante la diffusa giustificazione che suona più o meno così: “…ha sbagliato, ma per lo meno è coerente”! Con chi? Con cosa?
La coerenza è una obbligazione con la verità e con il senso della vita e non semplicemente con noi stessi, con le nostre convinzioni e convenzioni. In questo caso, più che di coerenza si deve parlare di orgoglio e di testarda cocciutaggine. Il filosofo R. W. Emerson definiva “sciocca coerenza” l’incapacità di tornare sui propri passi, cambiando atteggiamento quando ci si è resi conto di aver sbagliato. La “sciocca coerenza” nega una delle più efficaci caratteristiche della coerenza: la creatività. Quella creatività che permette di costruire la propria storia dentro relazioni vive per incontrare e lasciarsi incontrare. Se questa è la coerenza, è facile concludere che essa non è, né è stata la compagna di strada più frequentata; con la conseguenza di inquinare relazioni, far naufragare progetti di vita e creare scandali. Negli ambiti più diversi. Tanto da far dire a papa Francesco, in una delle sue riflessioni mattutine, a Santa Marta: «Una vita non coerente con il Vangelo è scandalosa»; e al Mahatma Gandhi: «La tua capacità di mantenere il tuo voto dipende dalla purezza della tua vita».

Coerenza: Abitare le parole

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