Non so quanta unità/continuità riuscirò ad assicurare a questo mio pezzo. Infatti, intorno a due esperienze programmate, regolarmente vissute e che racconto di seguito, se ne sono aggiunte altre due, di tenore molto diverso tra loro e che mi hanno tanto toccato. L’ultima, in ordine di tempo, è la pubblicazione dell’attesa Esortazione post-sinodale «Amoris Laetitia». L’Esortazione è il documento che il Papa pubblica all’indomani di un Sinodo per dare delle linee di azione alla Chiesa su un tema specifico. Questa volta però l’attesa andava oltre la cerchia dei cattolici perché intorno ai due Sinodi sulla famiglia si sono, nel tempo, create attese più o meno giustificate. Tra le più evocate – ricordate? – il “sì” o il “no” alla possibilità di accostarsi alla Comunione da parte dei divorziati risposati e la reale o presunta fronda montante nei confronti della linea voluta da Papa Francesco. I 325 numeri di cui si compone il documento pontificio alzano subito il tiro e invitano a prendere il largo, senza deludere le attese. Lungo le 260 pagine viene indicata la strada per sfuggire al rischio di soffocare pigramente nel mediocre paesaggio delle piccole domande, dove il banale finisce per essere il piccolo mascherato da grande. E il vero “grande” a cui Papa Francesco risponde nella Esortazione è il «nuovo desiderio di famiglia» emerso dalla consultazione di popolo che ha preceduto i due Sinodi e invocato dalle giovani generazioni. (testo completo)
Il Sole 24 Ore – Editoriali e commenti / Testimonianze dai confini – 9 aprile 2016 – Pagina 22