Rubrica de Il Sole 24ore “Abitare le parole”
Non si conosce con certezza da dove derivi la parola trama.
La frequenza però con la quale è abbinata al termine ordito, quasi ne fosse un sinonimo, induce a pensare che ci si trovi dinanzi a una parola che, per esprimere al meglio il suo significato e la sua funzione, abbia bisogno di completarsi in/con altro.
L’esempio più immediato? Nell’industria tessile, la trama o – più precisamente, il filo di trama – è quello trasversale che, intrecciandosi col filo orizzontale (ordito), permette di realizzare un tessuto.
E il verbo “tramare”?
Se si abbandona la sua accezione negativa (macchinare, agire in maniera subdola), questo verbo indica l’atto di far incontrare fili che, da soli, significherebbero poco o, almeno, non potrebbero dar luogo ad arazzi di straordinario valore.
I verbi tramare e tessere richiamano gesti e scelte silenziose e pazienti, di premura, di delicatezza, di abilità. Spendersi per dar vita a una trama sensata vuol dire fare e disfare, annodare e riannodare.
È per questo che trama e ordito fanno parte da sempre dei simboli vitali del nostro comunicare. Indicano l’incrociarsi di fatti, relazioni, scelte, progetti, conquiste e sconfitte. Ma anche pensieri, sensibilità e sentimenti che contribuiscono a creare un intreccio serrato e vorticoso. Spesso difficile da dipanare per la presenza di pezzi sconnessi della nostra esistenza.
Ma si parla anche della “trama” di un film, di un romanzo. E c’è una trama quasi sempre riconoscibile nella storia. Anche qui trama indica l’incontro, e spesso la tensione che ne accompagna lo sviluppo.
I fili che compongono la trama della storia hanno nomi precisi. Sono le tensioni continue – non necessariamente negative – tra attenzione al presente, fedeltà al passato e apertura al futuro. Sono le scelte e le azioni di singoli e di gruppi, ma anche le circostanze che ne influenzano gli esiti.
È da questi incontri che prendono forma le immagini forti e le sfumature delicate che ci identificano. È la nostra storia! Costruita con fili verticali di trama destinati a rimanere poco significativi finché non decidiamo, con un po’ di coraggio, di incrociarli con fili orizzontali di ordito.
Anche noi, allora – come Giasone, nel suo viaggio alla ricerca del vello d’oro, raccontato da Apollonio Rodio nelle sue Argonautiche – potremo disporre di un telaio capace di catturare pietre preziose. Compresa quella che ci fa cogliere il senso profondo dello scambio di battute tra i personaggi di Snoopy e Linus. «Si vive una volta sola, Snoopy!». E di rimando: «Sbagliato! Moriamo una volta sola. Ma possiamo nel frattempo vivere ogni giorno».