«Vogliamo vedere Gesù» (Gv 12,21): è grande questa “pretesa”, espressa – dice l’evangelista – da “alcuni Greci”, gente pagana e timorata di Dio: pur senza far parte del popolo dell’Alleanza, sono persone che simpatizzavano per la religione di Mosè e dei profeti; venivano chiamati “uomini della soglia”, curiosi e attenti a capire di più e meglio. Mescolati alla folla, salgono a Gerusalemme per celebrare la Pasqua ebraica.

«Vogliamo vedere Gesù»: come non pensare che proprio questo sia anche il desiderio – magari inespresso – che accomuna tanti nostri contemporanei? Certo, non sono alla ricerca di prediche o di insegnamenti astratti su Gesù; chiedono, piuttosto, segni che lo mostrino. È significativo che nella loro ricerca i Greci si rivolgano a uno degli apostoli, quindi a qualcuno che da parecchio tempo sta con Gesù. A sua volta, l’uomo d’oggi ha bisogno di incontrare credenti credibili, che nella quotidianità si sentono impegnati a far propria la logica del “chicco di grano” (Gv 12, 24), che è logica di donazione piena e gratuita, condivisione dei modi di pensare, giudicare e agire di Cristo. …

Omelia della V Quaresima 22 marzo 2015

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