“Il primo giorno della settimana” (Gv 20, 19): con la risurrezione di Gesù la Domenica per i cristiani costituisce un nuovo inizio, è appuntamento che scandisce il tempo e criterio che mette ordine alle cose e agli impegni.

Ma, nota l’evangelista, su quel primo giorno già scende la sera: quasi a dire come, accanto allo stupore per la pietra rovesciata via dal sepolcro e alla gioia per l’annuncio dell’angelo alle donne, si facciano subito spazio anche altri sentimenti. Ecco, infatti, affacciarsi la paura, che fa sprangare porte e finestre del cenacolo: paura dei Giudei, ma anche insicurezza, confusione e rimorso per aver abbandonato, tradito e rinnegato così in fretta il Maestro. E, poi, l’ostinazione, incarnata dall’apostolo Tommaso e da quanti vivono lo sconcerto davanti allo scandalo della croce, per cui si aggrappano e difendono il buon senso, la praticità, la concretezza: “Se non vedo… e non metto il dito… e non metto la mia mano… io non credo” (Gv 20, 25).  …

» II domenica di Pasqua, 12 aprile 2015