In questa prima domenica di Quaresima, la liturgia della Parola ci introduce subito al senso
profondo del cammino quaresimale. La professione di fede del pio ebreo (prima lettura)
insieme alla prova delle tentazioni di Gesù nel deserto (Vangelo), ci dicono con chiarezza che la
fede non è adesione intellettualistica ad alcune verità, ma un’esperienza personale chiamata a
gettare luce sulle scelte concrete della vita; un’esperienza che penetra insieme la storia di un
popolo e la vita di ciascun uomo.
Gesù è il Figlio di Dio. Ma Egli è anche uomo. E se la sua totale adesione al progetto del Padre è
fuori di dubbio, tuttavia questo non lo esenta dalla fatica di dover compiere delle scelte chiare
decisive, di fronte ai differenti modi possibili di affrontare la vita. Anzi, Satana gli presenta delle
“dannate” scorciatoie che, solo apparentemente, sembrano garantire la riuscita nella vita. In
fondo, sono le stesse che il mondo continua a proporci anche oggi, garantendoci successi a
tutti i livelli.
“Vivere di solo pane”, ridurre cioè le nostre aspirazioni alla sfera materiale. É la scorciatoia
delle cose e delle ricchezze, capaci di … aprire tutte le strade! Con i soldi si ottiene tutto; se
prospetti una vita facile agli altri, ti seguono! Se cambi le pietre in pane, tutti ti verranno
dietro!
“Tutto è tuo, se mi adori”. La scorciatoia dell’idolatria e del potere, per il quale si può perdere
ogni dignità personale e perfino “prostituirsi”, pur di raggiungere l’obiettivo della propria
autoaffermazione.
“Metti alla prova Dio, per vedere se ti ama davvero”. Forse è la tentazione più sottile: ridurre
Dio ai propri schemi; asservirlo a sé, pensando addirittura di determinare o condizionarne gli
interventi.
Sono queste le “scorciatoie” che ci vengono messe dinanzi continuamente, con l’illusione di
poter così ottenere la piena felicità. Ma, in realtà, esse sono del tutto estranee al modo di agire
di Dio; anzi, di fatto ci separano da Lui, perché sono opera di Satana (il “divisore”).
Un altro particolare di questo brano merita di essere sottolineato. Luca colloca le tre tentazioni
in luoghi diversi tra loro: nel deserto, in alto, a Gerusalemme. Quasi a voler suggerire che non
esistono “luoghi” sicuri e al riparo dalle tentazioni. In ogni frangente della nostra vita, dunque,
la tentazione di adottare soluzioni e risposte che portano lontano dal progetto di Dio,
separandoci da Lui, è sempre in agguato, dietro l’angolo e persino “dentro” la nostra casa.
Ma Gesù, affrontando lui stesso questa prova, ci mostra anche la strada – basata sulla cura
della vita interiore, sulla fede in Dio, sulla certezza del suo amore – per superarla.
Approfittiamo dunque della Quaresima, come di un tempo privilegiato per purificare e far
crescere il nostro vivere in comunione col Signore.

»I Domenica di Quaresima, 10 marzo 2019