C’è un crescendo bello e impegnativo nelle tre solennità che abbiamo celebrato nelle ultime tre domeniche.
Nel giorno dell’Ascensione siamo stati invitati ad incontrare Gesù salito al cielo, che non ci ha lasciati soli, ma continua a vivere con noi, presentandosi e interpellandoci ogni giorno in maniera sempre nuova ed impegnativa.
Nel giorno di Pentecoste, invece, si è rinnovata per la Chiesa la chiamata a rendere testimonianza allo Spirito di Cristo, che è Spirito di vita, di coraggio e di amore, vissuto con la fantasia e l’intraprendenza della carità.
Infine, nella solennità odierna dedicata alla SS. Trinità, la Chiesa è invitata ad alzare lo sguardo verso la fonte dell’amore e l’origine dell’armonia. Un invito oggi quanto mai necessario di fronte ad un mondo che appare sempre più “disarmonico” e privo d’amore.
Certo, di tutte le feste della fede che celebriamo, la solennità della SS.ma Trinità risulta probabilmente tra quelle meno “coinvolgenti” sotto il profilo emotivo e sentimentale. Forse perché, quando parliamo della SS. Trinità, ci vengono subito alla mente parole e formule poco comprensibili (alcune di queste le ritroviamo ancora, ad esempio, nel Prefazio della liturgia!).
Parole e formule che non aiutano ad andare al cuore di questo “mistero”, che è poi il cuore stesso della nostra fede.
In verità, Gesù non ha mai usato direttamente la parola “Trinità”. L’espressione, infatti, appartiene alla teologia e alla catechesi. Ma è proprio Gesù che, al di là delle parole usate, ci ha fatto conoscere e sperimentare i frutti del mistero trinitario; è Lui che è venuto a dirci e a farci fare esperienza di un Dio vicino all’uomo, interessato alla sua sorte.
Nella sua vita terrena, tutte le sue parole e i suoi gesti sono stati orientati a farci conoscere il progetto d’amore di Dio Padre, realizzato da Gesù suo Figlio e reso vivo ed efficace per noi mediante il dono dello Spirito Santo.
In altri termini, Gesù ci ha detto che il Dio, nel quale noi crediamo, non è un Dio che vive nella sua splendida solitudine: Egli è reciprocità, relazione, scambio, incontro, abbraccio. E’ un Dio che vive in comunione e di comunione. La grande sorpresa e il grande scandalo portati e testimoniati da Gesù è stato ed è ancora questo!
Del resto, dal punto di vista biblico, il “mistero” della SS. Trinità è storia di un amore che non si chiude in sé, ma che diventa creazione, redenzione, santificazione. La storia, dunque, di un dono poliedrico che Dio riversa sull’umanità e che cambia radicalmente chi lo accoglie, rendendolo “intimo” a Lui, suo “amico e familiare”.
Celebrare la SS.ma Trinità, allora, non può e non deve ridursi ad una questione di concetti e parole da comprendere, ma è scelta entusiasta di comunione vissuta col Dio Amore, che si è donato a noi in Gesù Cristo.

» SS.ma Trinità, 16 giugno 2019