Prosegue il nostro cammino di Avvento, passo dopo passo, incontro al Signore che viene, per poter vivere in comunione con Lui.

L’Avvento è tempo di conversione, tempo per preparare la via al Signore, per raddrizzare i sentieri che ancora “rallentano” il regno di Dio. L’autenticità di questo percorso di conversione, però, ha come presupposto la nostra sincerità davanti a Dio, il nostro accettare di presentarci a Lui così come siamo, senza infingimenti, senza indossare “maschere”, senza nascondere le tante debolezze e ferite che segnano la nostra vita. In questo senso, possiamo riconoscerci un po’ tutti nella condizione di “lutto” di Gerusalemme al tempo del profeta Baruc (prima lettura), proprio perché, lungo il cammino, spesso sperimentiamo il dolore, il fallimento, la sconfitta.

Ma ecco che oggi il Signore viene a ridare speranza e fiducia al nostro cuore: “Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell’afflizione, rivestiti dello splendore della gloria che ti viene da Dio per sempre”. E’ la promessa di Dio che diventa invito a rialzarsi dalle nostre miserie per riprendere la strada con Lui. E per aiutarci in questo, il Signore ci pone accanto delle figure di riferimento. La scorsa domenica ci ha accompagnato la presenza di Maria, che abbiamo riscoperto come Madre e sorella nostra. Oggi, la liturgia ci propone la figura straordinaria di Giovanni Battista.

Stando al Vangelo di oggi – pur nei pochi versetti che la liturgia ci ha proposto – la forza e la credibilità del Battista stanno tutte in quella espressione/evento: “La parola di Dio venne su Giovanni”. Giovanni è credibile come annunziatore e le sue parole hanno un senso perché, prima di annunziarla, quella Parola egli l’ha accolta nella sua vita. Quella stessa Parola che il Signore non fa mancare al suo popolo, soprattutto quando esso vive situazioni di oppressione e fa esperienza di ostilità, come accadeva “nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare”, a testimonianza della concretezza storica con cui continuamente si realizza la salvezza di Dio.

E il messaggio che Giovanni Battista oggi ci offre è in realtà una chiamata: un invito appassionato a preparare la strada al Signore attraverso uno sforzo di conversione profonda, per disporci con frutto a ricevere il perdono dei peccati. “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!”, quei “sentieri tortuosi” che ciascuno di noi, nel confronto con la Parola di Dio, può riconoscere nella propria vita come esperienza di chiusura al Signore e di mancanza d’amore verso i fratelli.

Se ci disporremo con umiltà e pazienza a questo atteggiamento di rinnovamento interiore, allora “ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!”. Fiduciosi in questa promessa del Signore, proseguiamo dunque con impegno e gioia il nostro cammino nel Tempo di Avvento!

» II domenica di Avvento, 6 dicembre 2015