Rubrica de Il Sole 24ore “Abitare le parole”
Che differenza tra le parole semplici di una delle rare poesie dedicate alla pietra e il vasto campo semantico che la riguarda!
Differenza che emerge con tutta evidenza quando si confrontano i versi di Emily Dickinson e la presenza della pietra, non solo nei due Testamenti biblici ma in molte culture: «Quanto è felice la piccola pietra / che rotola sulla strada tutta sola / e non si preoccupa della carriera e non teme le esigenze».
Questi e gli armoniosi versi della poetessa statunitense raccontano la serenità di chi, pur nei suoi limiti («la piccola pietra»), vive il proprio tempo e la propria condizione come momento opportuno e condizione perfetta per sé. Tali da permettere una esistenza felice, lontana dalle complesse aspettative sociali e individuali.
Fortemente diversificato è il campo semantico che si è sviluppato intorno alla parola pietra nei diversi ambiti. Alcuni, carichi di una vitalità inaspettata. Solo in parte iscritti nelle origini e nella evoluzione di questo affascinante termine.
Il lemma greco λίθος (lithos, in ebraico ‘eben) e il latino petra (in ebraico sur e sela’) si trovano per lo più associati a concetti di solidità, durata e affidabilità. Attribuiti – come nel Salmo 18,2 – anche a Dio: «Il Signore è la mia roccia, la mia fortezza e il mio liberatore». In tutti i casi, i due termini rimandano a pietra, sasso. Nel Dizionario greco-italiano Rocci, lithos è emblema persino di durezza e di crudeltà.
Uno sguardo più ampio alla parola pietra ci pone di fronte a una vera e propria esplosione di rimandi simbolici, oltre che funzionali.
Pietre per costruire e pietre che offrono riparo. Pietre per lapidare e che, per questo, possono uccidere. Pietre preziose e pietre curative. “Pietre d’inciampo”, per non dimenticare. Pietre scartate, ma divenute pietre angolari, simboli di sicurezza offerta e di fermezza garantita.
E poi, in un contesto quasi irreale, pietre pronte a gridare per testimoniare: «[…] se costoro taceranno, grideranno le pietre» (Luca 19,39). E pietre pronte a… partorire: «Dio può far nascere figli ad Abramo anche da queste pietre» (Lc 3,8). Un simbolismo paradossale per affermare, in questi casi, che la durezza e la chiusura di cuore non sono destinate a rimanere tali.
C’è anche una pietra che si ribalta. Rotolata via dal sepolcro, come raccontano i Vangeli a proposito della Risurrezione del Signore Gesù e che, per chi crede, dà fondamento a una speranza nuova e colore diverso alla vita.
Come nello sguardo delicato di Emily Dickinson, dove la pietra addirittura cammina verso orizzonti nuovi, «[…] indipendente come il Sole / si accompagna o brilla sola / seguendo una volontà assoluta / con spontanea semplicità».