Tentacoli

Rubrica de Il Sole 24ore “Abitare le parole”

È lo stesso Julius Verne, grazie alle osservazioni del professor Pierre Aronnax, a rassicurarci. Il misterioso mostro marino che – in Ventimila leghe sotto il mare – affonda tutte le navi che incrocia lungo il suo tragitto, non è uno spietato mostro marino, ma semplicemente un sottomarino: il Nautilus.
Nonostante questa rassicurazione, la fantasia del lettore del libro, capolavoro della letteratura di fantascienza e avventure scritto nel 1870, è occupata, in tutta la prima parte, dalla mortale e avvolgente forza di quelli che sembrano i tentacoli di un gigantesco polpo.
Una lettura più conciliante rispetto a questo animale, all’uso che fa dei suoi tentacoli e di altre sue caratteristiche, ce la offre My Octopus Teacher (Il mio amico in fondo al mare). Documentario prodotto da Netflix e vincitore del premio Oscar nel 2021.
Viene proposta la storia dell’amicizia tra un uomo (Craig Foster, filmaker e naturalista) e una femmina di polpo. Mollusco appartenente alla classe dei cefalopodi. Con caratteristiche che ne hanno fatto un simbolo di abilità nel mimetizzarsi con l’ambiente circostante e dotato di un’infallibile capacità di caccia grazie ai suoi tentacoli.
Insomma, una sorta di curioso genio dei fondali. Essere senziente, in grado di provare dolore, cosciente di sé e del mondo circostante.
Forse sono proprio questi dati scientificamente provati ad aver alimentato, prima e al di là del documentario di Forster, il simbolismo di cui ancora oggi viene caricato il polpo, con i suoi tentacoli e il suo modo di fare.
È possibile, addirittura, incappare in una bizzarra cartografia. Fatta di antiche cartine geopolitiche abitate da polpi d’ogni specie, detti anche piovre, appartenenti alla specie Octopus vulgaris.
Con molta probabilità, con questa curiosa rappresentazione s’intendeva indicare, lì, la presenza di soggetti e luoghi nei quali era richiesta maggiore attenzione e accorta vigilanza. Per non incappare in pericolose realtà naturali o in predatrici strutture politico-amministrative di grandi dimensioni. Capaci d’imporsi e di fagocitare con ingordigia quanto incontrano sulla loro strada o che vanno a cercare. Come i tentacoli non meno avvolgenti e ugualmente mortiferi di “piovre” che, attraverso personaggi o sistemi di governo spietati, incarnano logiche delinquenziali, imponendosi su tutto ciò che impedisce loro di realizzare sogni, pretese e progetti.
Proprio come fa l’Architeuthis, un calamaro gigante, con tentacoli che possono raggiungere i 18 metri. O come i Kraken, provvisti di tentacoli abbastanza grandi e lunghi da avvolgere una intera nave. Lo raccontano i miti, sviluppatisi già tra il Settecento e l’Ottocento.

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